Canali Minisiti ECM

Da un farmaco contro l'ipertensione una nuova cura contro il Covid

Infettivologia Redazione DottNet | 18/01/2021 13:53

Studio congiunto dell'Ateneo Bari e del campus Biomedico di Roma

Da un vecchio farmaco usato contro l'ipertensione potrebbe arrivare un'arma in più per combattere il Covid. La scoperta grazie agli studi svolti dal team di ricerca dell'Università di Bari in collaborazione con l'Università Campus Bio-Medico di Roma, formato da Luigi Leonardo Palese, Anna Maria Sardanelli, e Camilla Isgrò: il lavoro ha condotto all'identificazione di composti attivi contro SARS-CoV-2 responsabile del Covid-19, in grado di inibire un enzima necessario alla replicazione virale utilizzando la strategia del "drug repurposing". Il gruppo di ricerca si è focalizzato su un particolare enzima di SARS-CoV-2, ovvero la cosiddetta proteasi principale. "Il blocco di questa proteasi - spiegano dall'Università di Bari - rende impossibile al virus di completare il suo normale ciclo vitale, interrompendo quindi la sua replicazione.

pubblicità

Tramite analisi in silico sono state considerati 2.111 farmaci per la loro capacità di inibire l'attività di questo enzima. I più promettenti sono stati analizzati sperimentalmente presso i laboratori dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. Queste analisi - viene evidenziato - hanno portato ad identificare l'acido etacrinico come un promettente inibitore della proteasi di SARS-CoV-2. Si tratta di un potente diuretico approvato per uso clinico nel il trattamento dell'ipertensione e degli edemi da insufficienza cardiaca, epatica e renale". Il passo successivo sarà quello di valutare clinicamente la sua efficacia e sicurezza nel trattamento del Covid.

Commenti

I Correlati

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II

La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica

Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'

Ti potrebbero interessare

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II

La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica

Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto